Lo sbiancamento dentale è un procedimento clinico volto a migliorare il colore dei denti; i benefici del trattamento sono quelli di ottenere un sorriso gradevole e migliorarne sensibilmente l’estetica complessiva.
Si esegue mediante l’applicazione sulla superficie dentale di un gel a base di differenti percentuali di perossido di idrogeno o di carbamide.
La differente concentrazione del prodotto varia a seconda del fatto che il prodotto venga applicato dal professionista in studio ed attivato mediante luce laser oppure destinato all’uso domiciliare, e quindi posizionato dal paziente all’interno di apposite mascherine che dovranno essere portate durante la notte (in questo caso la percentuale di prodotto sarà inferiore).
Una volta liberato, questo gas penetra nella struttura del dente, innescando reazioni di ossido-riduzione che scompongono le molecole delle macchie in composti più piccoli, incolori e facilmente eliminabili.
Sarà il dentista a consigliare il paziente su quale tipologia di sbiancamento sia più adatto secondo esigenze e caratteristiche personali.
Lo sbiancamento presenta alcuni inconvenienti/problemi che si possono verificare anche durante una terapia eseguita nel migliore dei modi.
In molti casi si ottengono ottimi risultati, ma non esiste un metodo per sapere quanto verranno “sbiancati i denti”.
L’età, la dieta, le abitudini di vita delle persone, oltre ovviamente ai fattori costituzionali, influiscono sul colore naturale dei denti.
Il principale vantaggio consiste nel miglioramento complessivo dell’estetica mantenendo però integra la struttura dentale, senza dover ricorrere a procedimenti irreversibili come le faccette estetiche.
Si può andare incontro ad un leggero aumento della sensibilità dentinale durante l’applicazione del prodotto oppure in seguito all’esecuzione del trattamento; di norma questo è un effetto secondario leggero e di breve durata. Nonostante ciò è importante che il paziente informi il professionista circa la sensibilità basale dei propri denti, prima del trattamento, cosicché sarà il professionista a valutare l’opportunità o meno del trattamento.
Lo sbiancamento dentale professionale è controindicato in caso di gravidanza, allattamento, per i pazienti di età inferiore ai 12 anni e per chiunque sia allergico ai perossidi.