Che cosa è la parodontite?

Comunemente e ormai impropriamente conosciuta anche come piorrea, si tratta della sesta patologia al mondo per frequenza (colpisce un paziente su tre dopo i 50 anni) ed è la prima causa di perdita dei denti. A differenza della carie, che ad oggi è in seppur lenta diminuzione, la parodontite tende a mantenersi stabile e porta con sé prima la mobilità e poi la perdita prematura di elementi dentali visibilmente integri.

Come tante altre patologie, anche la parodontite agisce inizialmente in modo silente; quando i sintomi si manifestano apertamente, l’entità del danno alle strutture di sostegno dei denti è già notevole. Da qui l’importanza della prevenzione ovvero sottoporsi  regolarmente all’igiene dentale professionale nel corso della vita. Oggi un’intercettazione tempestiva ed un’adeguata terapia parodontale possono prolungare la permanenza in bocca degli elementi dentali compromessi anche di molti anni.

I principali sintomi sono: sanguinamento gengivale, mobilità dentaria, sensibilità aumentata, dolenzia alla masticazione.

In un soggetto che presenta uno o più fattori di rischio si ha un aumento della probabilità di contrarre la malattia o, se essa è già presente, di andare incontro a un suo peggioramento.

Alcuni fattori di rischio possono essere modificati per ridurre il rischio di un individuo, come la cessazione del fumo o il miglioramento del livello di igiene orale nella parodontite, altri, come i fattori genetici, non possono essere modificati. Malattia infiammatoria cronica dei tessuti di sostegno dei denti. La parodontite è un’infiammazione dei tessuti parodontali, cioè l’insieme dei tessuti che uniscono i denti alle ossa mascellari, che si estende dalla gengiva all’osso ed al legamento parodontale, causandone una perdita progressiva; differisce dalla gengivite, perché quest’ultima prevede solamente un’infiammazione gengivale reversibile legata all’accumulo di placca e non prevede perdita irreversibile di tessuto di sostegno.

Tessuti di sostegno del dente. I tessuti di sostegno del dente sono: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare, osso alveolare. Nelle fasi iniziali è interessata solo la gengiva; in seguito la gengivite può progredire in parodontite, con distruzione dell’osso di sostegno del dente, e con conseguente mobilità dentale.

Lenta e silente evoluzione da gengivite a parodontite. Il solco gengivale (presente tra il dente e la gengiva, e che normalmente ha una profondità di 1-3 mm) si approfondisce formando le tasche parodontali (conosciute come sacche gengivali). Nelle tasche parodontali si accumula la placca batterica che non può essere rimossa dallo spazzolino, e calcificando diventa tartaro. La placca e il tartaro sottogengivale è responsabile della progressione della malattia parodontale.

Nel paziente affetto da una forma severa di parodontite si notano la presenza di tartaro e le gengive che si sono ritirate attorno a diversi denti.

Le radiografie sono strumento imprescindibile per la diagnosi della malattia e per stabilirne il grado di avanzamento.

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